Icod de los Vinos è una deliziosa cittadina situata nella zona nord-orientale di Tenerife, a circa 15 Km da Puerto de la Cruz.
È costruita su un pendio che si estende dalle grandi foreste di pini fino alla costa, ed è circondata da una fertile vallata. Fu proprio la fertilità della terra ad attirare i primi conquistadores che vi si stabilirono per coltivare canna da zucchero e viti.
I suoi preziosi vigneti baciati dal sole, sono stati fondamentali per lo sviluppo economico di questa cittadina risalente al XVI secolo, diventata famosa proprio per il suo vino.
Da antiche leggende tramandate oralmente, avvalorate dalle testimonianze archeologiche della grotta dei Guanci, pare che il suo territorio abbia ospitato il primo insediamento indigeno dell’isola; questo sito archeologico rappresenta un richiamo importante per chi ama addentrarsi nei meandri della storia, così come il centro storico del paese, riconosciuto come bene di interesse culturale nel 2004.
Le sue piazze, le diverse chiese, gli eremi, i conventi e i tanti musei di Tenerife sparsi sulla sua superficie, sono meta di un turismo variegato e costante, che non scorda mai di rendere omaggio al cosiddetto “Drago Millenario”, albero maestoso simbolo della città; dai suoi 16 metri di altezza accarezza col suo sguardo privilegiato il vicino massiccio del Teide, tenendo d’occhio tutte i meravigliosi panorami che della sua nascita sono stati testimoni.
Pertanto, se non avete idea su cosa vedere a Tenerife una volta arrivati sull’isola, visitare Icod de los Vinos potrebbe essere un buon inizio.
Cosa vedere a Icod de Los Vinos

Montagne, spiagge, monumenti, paesaggi da mozzare il fiato, il tutto accompagnato da golose offerte gastronomiche: questo offre Icod de los Vinos a chiunque si rechi in loco.
Le sue vie pullulano di storia condita dal profumo dei prodotti locali; tra essi sono particolarmente apprezzati i vini, i liquori e i formaggi, protagonisti assoluti delle sagre e delle feste che movimentano la vita del paese.
Se deciderete di passare qui le vostre vacanze non potrete esimervi dal visitare le sue piazze, intorno alle quali si ergono antichi palazzi signorili risalenti ai primi del 1500.
Tra le più importanti ricordiamo Plaza de la Constitución, o Plaza de la Pila, e Plaza Andrés de Lorenzo Cáceres, da dove può essere ammirata la dracena millenaria alla quale è dedicato un bellissimo parco tutto da scoprire.
Tantissimi gli edifici sacri che si inseriscono tra le case dell’abitato. Tra le chiese ricordiamo quella dedicata a San Marco, dichiarata bene di interesse culturale nel 2006, la Chiesa di Sant’Agostino, e la Cappella di Las Angustias.
Tra gli eremi e i conventi invece hanno una certa rilevanza l’Eremo di Sant’Antonio da Padova, costruito per ringraziare il santo per aver liberato la città dalla peste, l’Eremo del Calvario, con la sua porta a vetrate dalla quale è possibile ammirare la figura del Cristo Crocifisso affiancato dalla Madonna e da San Giovanni, e l’ex-convento de San Francisco del quale faceva parte quella oggi chiamata Cappella dei Dolori.
Se siete particolarmente interessati ad addentrarvi nella vita della cittadina, assolutamente da visitare sono i tanti musei che arricchiscono Icod de los Vinos: il Museo di Arte Sacra, custodito tra le pareti della Chiesa di San Marco, il Museo Guanche, la Casa del Plátano e il Museo dei Muñecas, dove si potranno ammirare bambole di porcellana, legno, ed altri materiali provenienti da diverse parti del mondo oltre ad una tenerissima collezione di peluche.
E infine, se dopo aver visitato in lungo e in largo le vie del borgo avete ancora la forza per esplorare i dintorni, potrete dirigervi verso Playa San Marcos o avventurarvi tra le pareti della Cueva del Viento, solo se non si soffrite di claustrofobia però.

Il Drago Millenario: l’albero più antico dell’isola
L’importanza che questo splendido esemplare di Dracena Draco, denominato Drago Millenario, riveste per il paese può essere dedotta dal fatto che viene raffigurato nello stemma della città e, di conseguenza, nella bandiera del Comune, che lo esibisce nella sua parte centrale.
Si trova all’interno di un bellissimo parco di 3 ettari di estensione, denominato Parque del Drago, situato nei pressi della Chiesa di San Marco. Coabita con diversi esemplari di specie endemiche dell’isola, che rendono quest’area veramente interessante anche dal punto di vista didattico.
Non si conosce di preciso la sua età; si parla di 800 anni, ma ci sono pareri discordanti a proposito. Si dice sia il più vecchio albero dell’arcipelago e che già le popolazioni indigene lo venerassero e si servissero delle proprietà guaritrici delle sue foglie.
Ha una circonferenza alla base di circa 20 m, la sua altezza raggiunge i 16 m, il suo peso si stima aggirarsi intorno alle 80 tonnellate e conterebbe ben 300 rami: sicuramente la sua maestosità fa pensare che abbia assistito allo scorrere del tempo, così come l’aggettivo millenario che gli viene attribuito.
Accanto al parco che lo ospita, trova posto uno stupendo giardino tropicale denominato Mariposario del Drago in quanto ospita diverse specie di farfalle esotiche.
Qui, oltre ad essere allietati dai colori e dall’eleganza di questi piccoli insetti, è possibile anche assistere da vicino a tutte le fasi delle metamorfosi di queste piccole creature grazie alla presenza in loco di un centro studi ad esse dedicato.
Plaza de la Constitucíon
Nei pressi del Parque del Drago troviamo la Plaza de la Constitucíon, conosciuta da tutti anche col nome Plaza de la Pila per la splendida fontana ornamentale del XVIII secolo che ne occupa il centro.
È circondata da meravigliosi palazzi nobiliari che risalgono al periodo storico compreso tra il XVI e il XVIII secolo, e che rispecchiano in pieno lo stile architettonico delle Canarie.
Tra essi spiccano i tre piani della casa della famiglia Lorenzo Cáceres, appartenuta a Gonzalo de Lorenzo Cáceres, importante figura militare della Tenerife del 1800. Da poco tale abitazione è stata interessata dalla restaurazione della sua facciata in stile neoclassico ed adibita a casa della cultura e centro d’arte.
Plaza Andrés de Lorenzo Cáceres
Questa piazza, dedicata alla famiglia che più ha influito sulla vita del paese, si trova all’interno del centro storico di Icos de los Vinos.
Fu costruita nel XVI secolo e successivamente ampliata fino a raggiungere le dimensioni odierne; oggi è stata dichiarata “bene di interesse culturale”.
È la più grande piazza della città, il palcoscenico perfetto per accogliere le feste locali. Spesso in essa vengono allestite bancarelle con prodotti di artigianato che tanto attirano i turisti.
Il verde accompagna i passi di chiunque vi passeggi, le alte piante regalano ombra a chi in esse cerca un rifugio dalla calura. Un parco giochi accoglie le risate dei bimbi che scorrazzano allegri tra i busti e le sculture che abbelliscono il luogo. E dal suo belvedere si può ammirare la maestosità dell’albero del drago, le cui fronde sorvegliano i passi di chiunque calpesti il suolo da lui protetto.

Chiesa di San Marco e Museo di Arte Sacra
La Iglesia de San Marcos venne costruita nel 1500 per onorare la leggenda secondo la quale un’immagine di San Marco apparve nella spiaggia del paese prima che arrivassero i conquistadores.
Questa immagine ora occupa il centro dell’altare maggiore dell’edificio, insieme a sculture religiose di varia grandezza che trovano posto nelle numerose nicchie che la circondano.
La sua facciata principale svetta su Plaza Andrés de Lorenzo Cáceres col suo importante portone incorniciato da colonne con capitelli tuscanici.
Inizialmente constava di tre navate alle quali, successivamente, vennero aggiunte cappelle laterali sovrastate da soffitti a cassettoni in stile mudéjar. Tra esse spicca la Cappella delle anime, completamente rivestita da pannelli in stile portoghese
Al suo interno custodisce un patrimonio artistico di grande valore, parte del quale viene esposto nel Museo di Arte Sacra che trova spazio in una saletta ad essa annessa.
Fa parte della sua collezione la croce in filigrana d’argento creta dalle abili mani di Jéronimo de Espellosa; venne regalata alla chiesa dal vescovo dell’Avana che era originario di Icod de los Vinos e, ad oggi, è considerata una delle opere in filigrana migliori del mondo.
Chiesa di Sant’Agostino
La Chiesa di Sant’Agostino è ciò che rimane dell’antico convento che oggi ha lasciato posto al municipio del paese. Risale al XVI secolo e consta di un’unica navata alla quale si affacciano due piccole cappelle laterali.
Interessanti da notare, al suo interno, gli archi originari e il soffitto a cassettoni in stile mudéjar nella cappella de La Soledad, oltre alla scultura della Virgen de Gracia risalente al XVII secolo.
Cappella di Las Angustias
Una simpatica leggenda aleggia tra le mura di questo piccolo eremo dove troviamo, tra varie statue e oggetti sacri, un caimano imbalsamato racchiuso da una teca di vetro.
Si narra che un pastore avesse chiesto alla Madonna di Las Angustias, venerata in questa cappella, di aiutarlo a porre fine alla vita del rettile da lui stesso allevato, che, purtroppo, stava decimando il suo gregge.
Il corpo del lucertolone, una volta ucciso, venne dal pastore donato alla cappella, per ringraziare la Vergine della grazia ricevuta.
L’edificio risale al XVIII secolo e conserva al suo interno una preziosa immagine della Madonna realizzata in Messico nel XVII secolo.
Ex Convento de San Francisco
Fondato nel 1641, questo convento oggi è stato riconvertito per ospitare la biblioteca della città. È situato di fronte alla casa natale dello scrittore/poeta Emeterio Gutiérrez Albelo, oggi casa-museo che attira gli amanti della bella scrittura.
Le diverse cappelle che fanno parte della struttura sacra si sviluppano intorno ad un chiostro rinascimentale con balconi in legno, nei pressi del quale si possono ammirare anche la chiesa dedicata al santo e la Cappella dei Dolori, costruita nel XVII secolo e considerata uno dei migliori esempi di architettura religiosa dell’isola.

I musei della città
A Icod de los Vinos i musei non si fanno desiderare, e offrono informazioni preziose ai turisti veramente interessati al luogo e alla vita dei suoi abitanti.
Oltre a quello di arte sacra, al quale ho già accennato, tra i più importanti sono da evidenziare il Museo Guanche e la Casa del Plátano.
Il Museo Guanche è stato fondato per far conoscere la vita della popolazione indigena del luogo.
È situato all’interno del centro commerciale “La Magalona”, e non contiene reperti bensì riproduzioni a grandezza naturale della quotidianità dei primi popoli che si stabilirono nella zona. Grazie ad esse si riescono a conoscere usi e costumi, religione e cultura degli aborigeni di Icod de los Vinos.
La Casa del Plátano, invece, ci porta in un mondo pieno di sapori e profumi che ruota intorno all’utilizzo di questo frutto nella gastronomia del luogo.
Rappresenta una sorta di omaggio a uno degli alberi più apprezzati dalla cucina locale, le cui caratteristiche e la storia verranno esplicitate per i più curiosi.
Playa San Marcos
La distesa di nera sabbia vulcanica di questa spiaggia, che si trova a circa 3 km di distanza dal centro abitato, è molto amata dagli abitanti di Icod de los Vinos, che sono soliti passare in loco le calde giornate estive
Offre tutte le comodità che mette a disposizione un qualunque arenile attrezzato: dai lettini, ai ristoranti, dai parcheggi alle docce. Ci si può arrivare in bus o in auto, preferibilmente non troppo tardi per non trovare tutti i parcheggi occupati.
La baia a forma di conchiglie che l’accoglie, riparata da alte scogliere, in passato ha rappresentato un ottimo rifugio per i navigatori in caso di tempesta.
Ha avuto anche un ruolo importante per l’economia della zona in quanto in essa venivano costruite galeoni e fregate per il re di Spagna, utilizzando il legname delle vicine foreste.
Cueva del Viento
La Cueva del Viento rappresenta il più grande tubo vulcanico d’Europa e uno dei più grandi del mondo.
È costituita da un complesso di caverne laviche sotterranee, formatesi dalla solidificazione delle colate laviche del Pico Viejo, avvenute circa 27000 anni fa. In esse sono stati ritrovati numerosi resti fossili di specie ormai estinte
Prende il nome dalle correnti d’aria che attraversano la sua fitta rete di cunicoli sviluppati su tre diversi livelli sovrapposti; finora si è riusciti ad esplorarne solo una parte, all’incirca 17 km, ma, in futuro, si spera di riuscire a conoscere anche il resto di questa struttura dalla geomorfologia unica che il governo delle Canarie ha protetto fino al momento in cui non è stata dichiarata Riserva Naturale Speciale.

Le tradizioni popolari di Icod de Los Vinos
A Icod de los Vinos le tradizioni sono molto sentite, e diverse sono le feste popolari che le mettono in evidenza.
Tra esse alcune delle più caratteristiche sono quella delle Tablas de San Andrés e quella dei cesti e pasticcini di Santa Barbara che richiama visitatori da tutta l’isola.
Tablas de San Andrés
La festa de las Tablas de San Andrés si tiene il 29 novembre, ed è molto apprezzata dagli estimatori del vino: proprio in quest’occasione vengono aperte le cantine per degustare il vino novello accompagnato dalle prime caldarroste.
E mentre i bicchieri si riempiono e gli animi si rallegrano, entrano in gioco i giovani del paese, che con le loro tavole, si lanciano lungo il pendio del Plano.
Lo fanno per ricordare i tempi andati, quando il legno veniva trasportato dai boschi fino alle botteghe per essere lavorato. È una festa molto sentita dagli abitanti del posto che ritrovano in essa le loro origini.
Fiesta de Santa Barbara
In occasione di Santa Barbara, patrona del paese, l’ultima domenica di agosto ad Icod de los Vinos si tiene la fiera dei cesti e dei dolci, come ringraziamento per i buoni raccolti.
Vengono decorate delle ceste contenenti frutta e verdura, e creati dei pasticcini a forma di animali adornati con nastri colorati. Gli uomini con i cesti incontrano le ragazze nubili con i dolci a poca distanza dalla chiesa dedicata alla santa.
Formeranno un corteo che terminerà con l’offrire alla patrona i doni preparati depositandoli nel portico della chiesa.
Questo spettacolo di colori e i profumi ogni anno riempie la piazza antistante l’edificio religioso dove si riversano, oltre agli abitanti, folle di devoti e di curiosi amanti delle tradizioni.
Come arrivare a Icod
Il modo migliore e più comodo per arrivare a Icod de Los Vinos (se partite da sud) è con un’auto a noleggio. Ci sono diverse aree parcheggio fuori città in modo da lasciare la vostra auto e proseguire per il centro storico pedonale. In alternativa, per muovervi potete utilizzare i mezzi pubblici della Titsa che partono dalle città vicine come La Orotava e Puerto de La Cruz.
Pensieri finali sulla città del Drago Millenario
Se state progettando un viaggio a Tenerife non includete nel vostro tour solamente le località più glamour; piuttosto inserite tra le vostre tappe anche i paesi come Icod de los Vinos dove a brillare sono le stelle del cielo e non gli scintillii artificiali.
Il mondo di semplicità che sono in grado di regalarvi avrà un impatto sulla vostra anima maggiore dei luccichii che tanto bramate, perché sapranno riscaldarla e regalarvi ricordi che vi faranno sorridere dolcemente negli anni a venire.